24 settembre 2010

Un giorno in montagna

"Non avete mai trascorso un giorno in montagna nella capanna di un pastore in cima ad un ghiacciaio a più di duemila metri dal livello del mare? Vi assicuro che ne riportereste una di quelle vive e piacevoli impressioni che non si cancellano più, perché della dimora in una capanna alpina ove pure è inevitabile compagno il disagio si serba memoria più viva e più lunga della visita ad una Reggia. Io penso che il segreto non stia tutto nella novità o bizzarria della situazione, qualche cosa di morale ci s’immischia certamente; quella cordialità che non è affettazione, quella povertà che non è indigenza, quell’onestà non calcolata, quella virtù in fine di cui se non rotto è però senz’altro guasto lo stampo dentro le mura di una città. Sono cose che si ritrovano nella loro verginità primitiva in seno ai monti e sono feconde di purissimi diletti."
Rovistando tra i dati conservati nei cd dati degli anni passati ho trovato questo breve racconto che, per passatempo durante delle vacanze di Natale del 2001, un mio zio lasciò scritto sul computer a me e mio fratello. Leggere queste righe fa spaziare con la fantasia più di quanto possa fare una fotografia!

20 settembre 2010

Lungo la vecchia bifernina

Un mio Professore delle superiori diceva:
"Nella progettazione della Bifernina, nel '70 o nell'80, n'hann tenut cunt che un eva i' a u mar rend a mez'ora, pecchè eva chiantà u 'mbrellone, pecchè all'una eva turnà a la casa pecchè teneva le parient della dumeneca!!!"
...e così una mattina siamo andati a vedere quale fosse la vecchia strada per il mare!
Forse non doveva essere così comodo spostarsi verso la costa però il paesaggio da quelle parti non è così male. Si sale, si scende e si risale e nel frattempo si trovano tante cose carine da vedere e fotografare.
Ovviamente, come oramai si vede in tutto il Molise, ci sono le classiche pale eoliche che a turno si fanno il proprio giro. Non sono contro questo tipo di produzione energetica però adesso credo sia davvero una esagerazione: ci sono pali dovunque!
E così come i pali, ci sono case diroccate dovunque e molte sono anche belle da vedere e, se si vuole rischiare, ci si può anche entrare dentro sperando che non crolli qualcosa all'improvviso. Quella mattina trovammo una casa diroccata che all'interno conservava dei "resti" davvero belli. Quello che stava in piedi raccontava sicuramente di qualche famiglia abbastanza ricca visti gli ambienti grandi e i soffitti a volta in parte crollati. Poi casomai qualche foto la aggiungerò...
Dicevo dei pali e delle case ma non ho ancora parlato della natura che si attraversa; molto particolare, colorata e incontaminata. Attraversata da una strada piena di curve e a tratti dissestata ma comunque percorribile...anche dal vento!
E tra una sosta e l'altra ecco il paesino di Provvidenti, con pochissimi abitanti e neppure un personaggio famoso (di quelli che, dicono, ogni tanto, si aggirano per i vicoli del paese)!
Noi abbiamo trovato solo due abitanti: uno timido restio a farsi fotografare, e un'altro invece fin troppo disponibile ma decisamente poco fotogenico!!!
Dopo le foto ci consigliò di andare a comprare la pizza al forno del paese ma, avendo già nello zaino i panini fatti a casa, abbiamo ringraziato senza aver capito che voleva dire che dovevamo offrire la pizza anche a lui!

17 settembre 2010

Aspettando la neve...a Campobasso

Non mi chiamate pazzo ma io sto aspettando la neve...la neve ed il Natale! Lo scorso inverno sembra sia rimasto incompiuto dopo aver dato più volte l'illusione di voler esplodere in fiocchi.
La soddisfazione "più grande" è arrivata solo a marzo con un paio di giorni di neve e così non si è potuto fare a meno di uscire a scattare...quantomeno per verificare se effettivamente la macchinetta sopportasse i -n °C!
Quel giorno me ne andai prima a Termoli e la sera tornando con il pullman avemmo non pochi problemi per strada...
L'uscita in serata fu molto deludente perché iniziò a piovere a dirotto e pian piano l'acqua scioglieva la neve. Che peccato...in ogni modo, qualche scatto, riuscimmo a farlo.
Alcuni per il centro storico, e di questi c'è n'è uno preso sotto la chiesa di San Giorgio. Senza fotoritocco di alcun tipo è venuta fuori un'immagine anticata e molto piacevole, solo grazie ad alcuni giochi di luce intermittenti e casuali dei lampioni...
Riscendendo per le scalinate ce ne andammo verso il centro città a fare foto in piazza e lungo il corso!
Era la prima volta che sperimentavamo l'isolamento by cookie gelo più sulla macchina, e questi sono i risultati!

10 settembre 2010

Prima uscita: Sant'Angelo in Grotte, Carpinone e Frosolone

Credo che sia come minimo "doveroso" spendere qualche parola e foto sulla prima uscita fotografica in reflex! Un programma intensissimo tra Sant'Angelo in Grotte, Carpinone e Frosolone!
Macchina nuova nuova, tanta voglia di fare le foto più belle mai viste e di girare il più possibile...risultato? Tante foto, milioni di errori, idee confuse, inesperienza ma bellissimi ricordi!
Tra le prime fermate mi ricordo quella a Castelpetroso da dove si vedeva la piana di Bojano con le nuvole ancora accovacciate a bassa quota...sembrava di stare a guardare un mare agitato da onde bianche e spumose ed invece erano solo nuvole tranquille!
La prima uscita forse è quella che determina poi il tuo stile di fotografare, sopratutto se non sei "contaminato" da qualcuno che delle uscite le ha già fatte...e così, lo stile mio e di Gargois sostanzialmente si basa sul fermarsi ovunque sia necessario, azzeccarsi il più possibile ai bordi delle strade e, dentro i paesi, rompere le scatole a chiunque passa per farsi due chiacchiere e, magari, guadagnarsi qualche scatto!
E così quella mattina mi capitò, come prima possibilità, quella di rompere le scatole ad un signore sorridente e disponibile che, però, si limitava ad annuire alle mie domande senza rispondere nulla! Ho pensato subito "...ma com'è timido..." e poi ho continuato a parlare con lui e a fare del suo sorriso tutto il mio buon umore! Mentre continuavo a parlargli ecco una signora del posto che spunta dicendo:"Vedete che lui è sordo-muto..."! Ecco perchè annuiva solamente!
Conoscere le tipicità di ogni paese è davvero interessante, sopratutto in una regione come il Molise in cui siamo portati quasi a trascurare la cultura delle tante realtà che esistono. Ogni posto ha delle caratteristiche precise ed ognuno di loro, a detta degli abitanti, ha l'aria buona!!!
Non è un luogo comune quello di dire che se questi paesi fossero al nord Italia sarebbero sicuramente più preservati dall'azione del tempo.
Una chiesa dentro la roccia, per esempio, è una cosa eccezionale...ma chi ne conosce l'esistenza?
Dal mio punto di vista le "rughe" dei borghi, anche quando sono accentuate ed abbandonate, sono l'ultimo legame con il nostro passato e con la nostra cultura! Peccato che questi centri stanno rimanendo senza giovani...
Ficcandomi tra le stradine di Carpinone ad un certo momento ho visto una signora che a passo lento stava venendo verso di noi. Mi sono appostato e, appena ha girato l'angolo...click! Simpatica, spericolata (vista la ferita alla fronte procuratasi cadendo non so da dove) e così caratteristica del posto...indigena! Con in mano un pezzo di pane unto e nell'altra mano un pezzettino di salsiccia secca, s'è seduta con noi e mentre raccontava di lei, dei suoi figli e del paese si lasciava fotografare! Potevano uscire scatti decisamente migliori... la tecnica compositiva scadente mi ha aiutato poco, ma il soggetto ha reso le foto comunque molto interessanti!!!
Dopo la breve pausa pranzo a base di panini, ce ne siamo andati verso la montagna di Frosolone, ancora coperta di neve! E noi, senza gomme termiche, ci siamo avventurati lungo salite ripide e man mano sempre più coperte di neve!
Ad un tratto, ci siamo accorti di essere arrivati in un punto senza via d'uscita! Troppa neve e strada incredibilmente stretta per ritornare indietro! Con qualche manovra da brivido, per fortuna, abbiamo recuperato la strada del ritorno...
...e ritornando abbiamo trovato una natura particolarissima, con qualche laghetto più o meno grande, qualche bosco caratterizzato da muschi verdissimi sopra a grandi massi di petre e fiori dai colori delicati sparsi qua e la!

9 settembre 2010

L'alba che non fu, a Civita di Bojano

Se sei giovane e non sai cosa fare, prova a svegliarti di buon mattino, con la nebbia, il freddo ed il buio e, pieno di sonno, vai a ricercarti qualche punto improbabile dove credi di vedere l'alba più bella che si possa fotografare! Ebbene, in una situazione come questa, io e Gargois in una mattina di marzo o di aprile ci siamo avventurati al paese oramai quasi del tutto disabitato di Civita di Bojano!
Mamma che umidità quella mattina! C'era solo da sistemare la macchinetta con la storica copertura in "Cuki Gelo più", elastici e scoatch, per evitare di far bagnare tutto mezzo mondo! Preparato l'imballaggio, via in mezzo alla nebbia e tra le erbacce alte che stanno intorno alle case disabitate! Il borgo medioevale è dotato di fascino irresistibile e quella mattina presentava anche una insidia non trascurabile: l'acqua! L'erba di cui parlavo poco fa era coperta di goccioline apparentemente innocue ma che, dopo mezz'ora di scatti, ci ha fatto ritrovare le scarpe zuppe ed i piedi a mollo!
Ma, una volta che sei partito, mica ti puoi fermare e tornartene a casa, causa piedi bagnati...e così abbiamo resistito tanto. Così tanto che quando la campana ha suonato le 7.30 sembrava che fosse mezzogiorno visto che stavamo sul posto dalle 5.30!
In due ore avevamo fotografato mille gatti e quasi nessun'altra forma di vita oltre ai vegetali portatori sani di acqua!
E invece, a quell'ora, ecco un soggettone incredibile, uscire con le maniche corte (con quel freddo raro) e dei sacchi con il mangime per i gatti! E tutti quei mici lo seguivano perchè avevano l'appuntamento fisso!
Finalmente si è cominciato pure a vedere qualcuno più normale, ad esempio una ragazza che se ne andava assonnata verso lo scuolabus con il gatto nero che chissà se le stava portando sfiga augurandole una bella interrogazione!
E girando ancora per il borgo ecco Max! Un cane simpaticissimo che, abbaiando, prima mi ha fatto prendere uno spavento e poi ha fatto uscire allo scoperto il suo padrone che, addirittura, voleva offrirci un caffettino caldo a casa sua! Impensabile che in quel paesino senza anime di tanto in tanto ci fosse qualche persona in carne ed ossa!
Eppure credo che in un posto così è stata una fortuna trovare la nebbia perché si viveva un'atmosfera unica, tipica medioevale! Da quel po' che ho iniziato a fare foto mi accorgo che mi diverte quasi di più fare foto con il cattivo tempo perché si possono fare scatti diversamente interessanti!
E per sentirci ancora di più vassalli, ci siamo avventurati su per un sentiero, diretti verso il castello del vecchio borgo. Salendo devo dire di ricordare una bella emozione nel vedere il rosso dei coppi sui tetti, la pietra naturale grigio scuro e la nebbia a soffocare tutto il paesaggio!
Giunti al castello abbiamo trovato solo un mucchio di pietre cadute a terra chissà quando e chissà perché...e dietro al castello spuntava a tratti la montagna con l'eremo di Sant'Egidio con i suoi colori ancora un po' autunnali!
Persi nella nebbia e nei pensieri ci siamo accorti di essere talmente da bagnati da dover scendere a Bojano per prendere un provvedimento salva-salute legato alle scarpe oramai ridotte a spugne!
Calze nuove e bustine ai piedi per ricominciare a fare foto, ma questa volta a Bojano!
E poi a Vinchiaturo...

8 settembre 2010

...eeeeoooo...eeeeoooo...aaa aaa a! Roccamandolfi

Per mettere un'altra bandierina sulla cartina dei comuni molisani bisognava conquistare Roccamandolfi...C'ero comunque già stato a fotografare con mia madre ma mi mancava il centro storico ed il castello! E poi mi mancava una foto della giusta importanza per valorizzare l'ingresso al paese:
Sinceramente, ancora adesso, non ho capito come sta organizzato il borgo perché si arriva ma sembra che non si arriva mai al cuore del paese...manca la classica piazza dove si arriva e dove c'è il bar con i nonnetti che giocano a carte all'ombra del campanile della chiesa principale! Questo mi ha fatto capire, cosa che potrebbe sembrare banale, che dovrò imparare a non avere uno schema mentale rigido anche se solo quello che ti spiazza può darti dei nuovi spunti di ripresa!
Scena classica del borgo è la sediolina davanti a qualsiasi portone, sia serrato da tempo e sia ancora attraversato dagli abitanti! Per non parlare di quelle altre sedie di paglia che si trovano anche lungo le scalinate di pietra e sotto le arcate...è come se volessero dare un po' di riposo a quelli che non ce la fanno troppo a farsi quelle salite ripide!
Del borgo non mi è rimasto impresso nessun particolare, anche se delle inquadrature nuove le ho tirate fuori. Già fotografare un gruppo di signore a raccontarsi i fatterelli loro è una novità per me! Fin'ora mi ero dedicato solo a ritratti "ad personam" ma a Roccamandolfi non credo si riescano a fare con il consenso delle persone perché le ho trovate diffidenti e un pochettino chiuse. Bisogna rispettare le loro volontà!
Troppo simpatica la signora Antonia che, nel gruppetto di comari, era quella che non voleva affatto farsi fotografare e, addirittura, si era presentata con falso nome: "Signora, come vi chiamate?" e lei:"Francesca!!!"...che risate!
Scendendo man mano lungo le scalinate del paese ci siamo trovati al lavatoio, dove le signore di una volta, e pure qualcuna di oggi, andavano e vanno a lavare i panni in un'acqua fresca e veloce!
Nel fare due chiacchiere con la signora ancora legata alla tradizione siamo venuti alla classica domanda: "Signora, se la fa fare una foto?" e lei:"Mah...veramente non sono fotoIGIENICA..."! Quella che ho sempre sentito come una battuta fatta di proposito, quella signora l'ha detta con convinzione!
Più giù, dopo il lavatoio, un'altra fontana dove però questa volta, c'erano dei bambini a riempire l'acqua per i conigli!
Prima di lasciarli ai loro doveri, quei bambini ci hanno concesso una posa bevendo a due bocchette molto simpatiche, quelle del tipo: "Attappo la bocchetta e l'acqua zampilla dal forellino"!
Dopo le foto ai vicoli, agli anziani, ai giovani e ai bambini c'è stato il momento di riavvolgere il nastro non so di quanti secoli e salire al castello del paese che, da lontano, da l'idea di essere ancora giovane!
E invece così giovane non lo è: di dentro non resta altro che muri caduti e coperti di erbacce! Però il perimetro è intatto, con tutte le finestre ancora ben definite e le torri quasi completamente in piedi! Ma la cosa più bella è che da lassù si vede un panorama molto esteso! Tra l'altro basta dire al vento una parola per accorgersi che non si è soli: c'è l'eco a farti compagnia!



7 settembre 2010

Sfida tra S.Stefano e Matrice!

Un salto indietro voglio farlo ora che sento un po' il bisogno di inverno! Da buon montanaro non posso che desiderare la neve ed il suo riflesso caldo!
Ritorno dunque all'ultima neve di marzo con il nuovo filtro polarizzatore montato sulla macchina e con una sfida lanciata a mio padre (fotoamatore alla maniera analogica): uscita fotografica per vedere se è vero il mito dell'analogico migliore del digitale...FOTOGRAFO COMPRESO!!!
E mio padre mi ha portato dove qualche volta andava anche lui a fare le foto e devo dire che il posto era davvero piacevole, sopratutto con quella neve che stava perdendosi in gocce! Ciò che mi ha colpito da subito è stato il differente modo di fotografare: il mio "avversario", condizionato dai 36 scatti concessi dal rullino passava più tempo a spostarsi e ad osservare...io con la possibilità di rivedere la foto, cancellare quelle riuscite male e poter memorizzare un numero di gran lunga superiore, scattavo forse con una superficialità affiorante neppure troppo controllata!
La differenza con i vecchi fotografi, secondo me, sta fondamentalmente nella piacevolezza di godersi meglio il luogo in cui si trovano. Forse loro avevano l'esigenza di osservare meglio, di avvicinarsi di più, di conoscere maggiormente tutto l'ambiente a partire dalla luce fino alla migliore posizione per catturare la scena.
Allora??? Be', sicuramente 1-0 per mio padre!
Da S. Stefano a Matrice in un posto di cui avevo tanto sentito parlare ma che non avevo mai visto. Vedendo la chiesa e quel paesaggio intorno innevato, l'impatto è stato notevole...
Considerando il pochetto di luce ancora a disposizione nel pomeriggio, di scatti sono riuscito a farne un bel po', più o meno piacevoli!
Alla fine della sfida, il pareggio la mia digitale l'ha raggiunto quando, tornato a casa, ho potuto scaricare le mie 200 foto e starmele a guardare senza cacciare una lira! Mio padre deve ancora portare il rullino a sviluppare!

1 settembre 2010

Girare insieme per gira.soli

Se devo scoprire novità della natura, se voglio vederle in anticipo rispetto ai tempi giusti e se voglio sentirmi raccontare il tutto con semplicità, devo andare in giro con Ska in tutti i posti che ogni giorno riesce a scorgere dalla sua finestra!
E così in un pomeriggio di luglio lei mi ha portato alla ricerca dei girasoli, con il suo fuoristrada 4x4!!!
Un po' mi sono sentito come i grandi fotografi di "National Geographic" che possono arrivare dovunque con la loro jeep e con i loro teleobiettivi (che io non ho)!!! Va be', comunque dove non arriva lo zoom o il teleobiettivo, lì siamo arrivati noi, dopo aver cercato girasoli in tutte le stradine più impervie. Poi d'un tratto...
...ecco un campo grandicello con i girasoli ad abbronzarsi! Macchina accostata in forte pendenza e di corsa nella terra, in mezzo a quei fiori giganti che da così vicino non avevo mai visto...
La foto ai girasoli è scontata...così come sono scontate le foto ai campi di grano, ai campi di papaveri, oppure quelli di lavanda in Francia...però è l'istinto che ti porta a pensare che una foto lì, senza neppure fare attenzione alla composizione o alla macchinetta che si usa, è bella già di per se...non ha bisogno neppure di spiegazioni!
Nel campo di girasoli, quando ti ci trovi immerso, un po' di delusione la provi perché non è che ne puoi abbracciare il giallo! Così come quando cammini in un bosco che non è esattamente quel velluto su cui viene voglia di tuffarsi quando lo si vede da lontano. La natura è così diversa rispetto ai punti di vista...e anche dallo stesso punto chi la guarda la può trovare ancora diversa!
Lo so, non è una scoperta, ma trovandola diversa ognuno se la gusta o se la predispone al ricordo in modo differente. Magari fai una foto in modo che ricorderai che quel giorno di sole non ce n'era, ma la luce la facevano i campi!
A tour concluso è bastato sporgersi in qualche rovo per cogliere delle more che, nonostante fossero primizie, erano davvero dolcissime!